Ancora oggi attese piogge e locali temporali, soprattutto nel pomeriggio sera. La domenica manterrà la promessa di un miglioramento più concreto, solo residue precipitazioni. In prospettiva c’è il ritorno di aria più fredda.
METEO TOSCANA. Le scorse ore notturne hanno ancora visto piogge avvicendarsi ancora sul settore centro settentrionale della Toscana. Fenomeni che comunque sono risultati sempre più deboli.
Anche l’avvio di giornata, come nelle attese, vede una Toscana sostanzialmente divisa in due: a nord più chiusa con ulteriori deboli fenomeni mentre sul centro sud, per il momento, prevalgono condizioni di cielo parzialmente nuvoloso.
Prossime ore con ritorno di piogge ed anche colpi di tuono.
Come già segnalato, le prossime ore pomeridiano – serali vedranno ancora insistere piogge localmente consistenti e temporali sparsi che prediligeranno sempre il settore centro settentrionale ma che sul finire della giornata abbracceranno anche le province più a sud.
Dunque sabato si congederà con il ritorno di qualche ora di tempo più perturbato. Tendenza poi ad attenuazione della fenomenologia nel corso della nottata.
Domenica aprirà le schiarite
La prospettiva di una domenica più tranquilla rimane plausibile: ci attediamo infatti una giornata in cui in genere prevarranno condizioni di cielo parzialmente nuvoloso ma saranno anche presenti ampie e durature schiarite specie sulla fascia centrale della Regione.
Qualche addensamento più corposo sarà ancora possibile in Appennino e sulle zone interne meridionale ove non possiamo escludere qualche goccia di pioggia.
La ventilazione sarà fino a moderata da ovest mentre le temperature cominceranno a calare.
Prospettive più fredde
Con necessità di confermare il tutto, anticipiamo che l’inizio della prossima settimana potrà nuovamente presentare tratti tardo invernali: un ingresso più freddo da nord est potrebbe infatti far calare le temperature di diversi gradi con possibilità di avere lo zero termico fin sotto i 1000 metri. Sono da valutare possibili episodi nevosi fino alle alte quote collinari dei versanti orientali dell’Appennino e, successivamente, il rischio di gelate anche in pianura.
